L'Informatore

105 Imposte dirette e indirette marzo 2019 Tributario Immobili commerciali in locazione - Tassabili i canoni non riscossi In tema di imposte sui redditi, in base al combinato disposto dagli articoli 23 e 34, Tuir, il reddito degli immobili locati per fini diversi da quello abitativo, per i quali opera, invece, la deroga introdotta dall’art. 8, L n. 431/1998, è individuato in relazione al reddito locativo fin quando risulta in vita un contratto di locazione, con la conseguenza che anche i canoni non percepiti per morosità costituiscono reddito tassabile, fino a che non sia intervenuta la risoluzione del contratto o un provve- dimento di convalida dello sfratto (sentenza delle Corte di cassazione n. 348 del 9 gennaio 2019). Va bene affidarsi al commercialista, ma l’obbligo resta del contribuente Il contribuente è tenuto a vigilare sulla corretta esecuzione dell’incarico, affidato a un professionista, di presentare la dichiarazione dei redditi e, in caso di contestazioni sull’esecuzione degli adempimenti fiscali, per essere esonerato dal paga- mento delle sanzioni, deve dimostrare la mancanza di colpa o provando che l’intermediario ha mascherato fraudolentemente il proprio inadempimento o che lui stesso ha fornito al professionista la provvista per il pagamento dei tributi (Ordinanza della Corte di cassazione n. 581 dell’11 gennaio 2019). Esportatori abituali - Non basta la sola dichiarazione d’intento In caso di cessioni all’esportazione nei confronti di esportatori abituali, la non imponibilità Iva non è subordinata alla sola dichiarazione d’intento, occorrendo che il cedente dimostri l’assenza di un proprio coinvolgimento nell’eventuale attività fraudolenta, ossia di non essersene potuto rendere conto, pur avendo adottato tutte le ragionevoli misure in suo potere. In caso, poi, di operazioni soggettivamente inesistenti, il contribuente che invochi la propria buona fede deve, comun- que, provare di aver rispettato la massima diligenza esigibile da un operatore accorto, essendo irrilevante la regolarità della contabilità e dei pagamenti, e anche la mancanza di benefici dalla rivendita delle merci o dei servizi. La società accertata ha omesso il controllo “critico” della documentazione ricevuta dai cessionari e non l’ha integrata con ulteriori interrogazioni da banche dati pubbliche (ordinanza della Corte di cassazione n. 1988 del 24 gennaio 2019). Giurispru enza

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