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Tra il 22 e 25 maggio 2014 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo (domenica 25 maggio in Italia) che sarà chiamato a nuove e più grandi responsabilità rispetto al passato: per questo Confcommercio - Imprese per l'Italia ha redatto il manifesto "Senza impresa non c'è Europa, senza sviluppo non c'è impresa" - declinato in 12 punti - con il quale chiede chiede all’Europa un'inversione di rotta necessaria per rilanciare lo sviluppo. 

Il 13 maggio a Milano (nella sua sede milanese, Palazzo Castiglioni) Confcommercio - in collaborazione con Confcommercio Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D'Aosta - ha presentato i contenuti del "Manifesto per l'Europa" ai candidati per il Parlamento Europeo. L'incontro, aperto dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, ha visto, fra gli altri, anche la partecipazione del neoassessore a Commercio, Turismo, Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini e gli interventi di capilista candidati alle elezioni europee del 25 maggio.

Tra le priorità indicate da Confcommercio: la valorizzazione delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e della logistica tramite politiche di sviluppo e investimenti che ne accrescano la competitività; l’armonizzazione del Mercato interno e dei regimi fiscali degli Stati membri per garantire un contesto di concorrenza leale tra tutte le imprese e tutti i settori economici; la semplificazione e la stabilità dell’assetto normativo anche a vantaggio delle imprese meno strutturate e di più piccole dimensioni, come impone lo Small Business Act; la revisione della direttiva Bolkestein; la centralità delle città e dei territori per la crescita e lo sviluppo; la salvaguardia del pluralismo distributivo e il contrasto alla desertificazione commerciale dei centri storici e delle periferie; la valorizzazione del turismo e del patrimonio storico, artistico e culturale; la facilitazione dell’accesso al credito; la modificazione e l’agevolazione dell’utilizzazione dei fondi strutturali; la revisione dei parametri di Maastricht; l’istituzione del marchio di origine dei prodotti; la lotta alla contraffazione e alla criminalità; lo sviluppo di sistemi e reti di trasporto e logistica che garantiscano l’accessibilità ai diversi mercati; il completamento dell’apertura alla concorrenza del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale; il sostegno all’innovazione nel terziario di mercato e alla digitalizzazione delle imprese.

I dodici punti

1. assicurare pari dignità ai settori economici ed alle diverse forme di impresa
2. armonizzare la libertà del mercato interno in un contesto di concorrenza leale che assicuri il pluralismo, anche dimensionale
3. riesaminare la Direttiva Bolkestein
4. ripartire dalla città e dal governo del territorio - agire per il turismo
5. armonizzare i regimi fiscali ammettendo azioni di riequilibrio
6. facilitare l'accesso al credito ed intervenire sul sistema bancario – dotare l'Europa di una propria Agenzia di Rating
7. modificare e agevolare l'impiego dei fondi comunitari – rivedere i parametri di Maastricht
8. istituire il Marchio di origine dei prodotti - contrastare contraffazione e criminalità
9. impedire "la vendita" della cittadinanza dell'UE a cittadini di Paesi terzi
10. assegnare ai trasporti, ai porti ed alla logistica priorità autonome di intervento
11. sostenere l'innovazione del terziario, includendo le imprese nell'agenda digitale
12. adottare una strategia di comunicazione

18/03/13
Categoria: Impresa e Istituzioni

Tipologia: Scenario nazionale
+ Info su: Sangalli ,

 
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