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La musica, in tutte le sue molteplici forme, è da anni protagonista della storia, dei costumi, del tempo libero, dei linguaggi degli italiani. Una passione nazionalpopolare che trova una delle sue principali occasioni di ascolto in luoghi che sono fulcro della giornata e della vita degli italiani: bar, ristoranti, pub, locali serali e tutti quegli ambienti che rientrano nel variegato mondo dei pubblici esercizi.

La Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha presentato il 21 novembre una nuova ricerca sulle abitudini musicali degli italiani e i termini di un nuovo importante accordo con Siae. Nell'era di internet per il 46% degli intervistati la radio resta ancora il maggiore canale per scoprire i brani appena usciti sul mercato. Per l'82% degli italiani che frequentano abitualmente i pubblici esercizi questi locali sono tutt'oggi un ottimo canale per promuovere nuovi artisti e musica di tendenza. In grande aumento dal 2008 ad oggi i concertini nei pubblici esercizi (+21,9%), in particolare nel Sud Italia. L'ascoltatore di musica più appassionato è donna, in particolare under 24 e residente nel Nord Est. Italiani e generi musicali per occasioni di ascolto: nei locali pubblici accanto al "solito" pop (17,6%) si ascolta soprattutto jazz e blues (17,3%). La musica classica si ascolta soprattutto a casa (38,2%), negli spostamenti (33,7%) e nei concerti (20,4%). Quasi il 90% della clientela abituale apprezza l'intrattenimento musicale in bar & co.

L'analisi di Fipe ha messo in luce molti aspetti interessanti, al di là delle personali preferenze in fatto di generi musicali, modalità di ascolto e fruizione emerge un fatto importante: nell'epoca delle star di Youtube e dei talent show, un canale storico come la radio resta un mezzo privilegiato dal pubblico per scoprire quali sono i brani di maggiore interesse o gli artisti che si affacciano sul mercato.

"Vorrei partire proprio da qui, da quella radio che in filodiffusione anima moltissimi pubblici esercizi del Belpaese i quali, nonostante i tv talent, continuano ad essere amati dal pubblico come luogo per conoscere e ascoltare gli artisti emergenti – ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe -. Un altro aspetto emerso dalla ricerca riguarda il fatto che tra coloro che frequentano abitualmente gli esercizi pubblici l'81% si reca in un locale perché c'è un particolare intrattenimento musicale. Un indicatore importante che conferma il valore della collaborazione stretta con Siae, per promuovere la musica quale valore aggiunto del fuoricasa. Una ragione in più per ridare slancio al ruolo della musica che nei pubblici esercizi ha trovato spesso ispirazione e palcoscenico per nuovi artisti, offrendo opportunità per coltivare potenzialità e tendenze artistiche, rafforzando la sua funzione culturale che il Premio Nobel della Letteratura 2016 a Bob Dylan ha solo confermato. I pubblici esercizi, anche con l'ausilio della musica, sono espressione della civiltà di un Paese, perché favoriscono dialogo, convivialità, socializzazione, conoscenze, idee che sono il collante della nostra cultura e dello stare insieme".

La ricerca Fipe ha approfondito il ruolo dei pubblici esercizi come luogo di socializzazione anche attraverso l'ascolto di musica. Tenendo conto che più del 50% degli italiani frequenta abitualmente locali pubblici, qual è la percezione della musica in questi luoghi? La musica registrata è apprezzata dall'83% della clientela, percentuale che sale a più dell'87% quando si parla di musica live. Sempre per oltre l'87% dei clienti la possibilità di ascoltare musica o assistere ad un concerto dal vivo migliora la reputazione di un locale. Il 90% della clientela abituale apprezza il fatto che nei pubblici esercizi vengano organizzate serate con intrattenimento musicale, e di questi l'81,7% si reca in un dato locale proprio per questo motivo. In generale circa il 77% si reca con maggiore frequenza in un locale se è a conoscenza del fatto che c'è la possibilità di ascoltare musica.

Inoltre i pubblici esercizi, nonostante il proliferare di nuove forme di promozione di musicisti emergenti come i talent tv, restano un importante canale per la diffusione di nuovi artisti, album, canzoni e musica di tendenza: lo conferma l'82% di chi frequenta abitualmente i pubblici esercizi. Il 50% dei clienti sarebbe inoltre disponibile a pagare un differenziale di prezzo per avere un sottofondo musicale o per assistere ad un concerto live (pagando ad esempio un ingresso o con un aumento del prezzo delle consumazioni). A questo proposito Fipe evidenzia, sulla base dei numeri dell'Osservatorio Siae, un deciso incremento dei piccoli concerti nei pubblici esercizi dal 2008 al 2015, che su base nazionale si attesta a +21,9% (con 284.176 eventi nel 2008 che sono diventati 346.348 nel 2015). Osservando i dati regionali, il Sud è in prima linea: il più forte incremento percentuale è in Molise (+ 95,7% , da 677 concertini nel 2008 a 1.325 nel 2015); seguono Sicilia (+83,3%, da 14.563 concertini a 26.698), Basilicata (+78,3%, da 997 a 1.778), Puglia (+73%, da 9.269 a 16.035).

Aumenti dei concertini sopra la media nazionale anche per Umbria (+49,2%), Campania (+40,7%), Toscana (+34,7%), Liguria (+31,6%) e Lombardia (+24,1%). In calo invece il numero di concertini dal 2008 al 2015 per Valle d'Aosta (-25,4%), Sardegna (-18,6%), Trentino Alto Adige (-4,6%) ed Emilia Romagna (-3,2%). Parlando invece della distribuzione regione per regione, circa il 50% degli eventi si concentra in appena quattro regioni, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana.

 

 

 

 

 

 

 

21/11/16
Categoria: Impresa e Istituzioni

Tipologia: Regione Lombardia

 
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