Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli su Il Sole 24 Ore: "Energia meno cara e taglio dell'Irpef per spingere la crescita"
"Servono risposte negoziali. Riforme e investimenti per sostenere produttività e innovazione"
Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli intervistato da Il Sole 24 ore dopo la sua conferma alla guida di Confcommercio: "A gennaio 2025, le tariffe dell'energia elettrica per il settore del terziario hanno subito un incremento del 24% rispetto a quelle di gennaio 2024, e un aumento del 56,5% rispetto alle tariffe del 2019. Ancor più critica la dinamica delle tariffe del gas, aumentate del 27 % rispetto a gennaio 2024, e persino del 90,4% rispetto ai valori del 2019. Servono interventi tempestivi e coordinati - nazionali ed europei- per rafforzare la sicurezza energetica e la stabilità dei mercati, anche attraverso strategie di acquisto congiunto a livello europeo per incrementare il potere negoziale. Andrebbero poi valutati l'adozione temporanea di un tetto - dinamico e flessibile - al prezzo del gas, il disaccoppiamento del prezzo dell'elettricità da quello del gas e la sospensione del meccanismo Ets. Inoltre, a livello nazionale, va avviata la riforma degli oneri generali di sistema e vanno rafforzate le strategie di efficientamento energetico. E bene, intanto, il varo della legge delega per il nucleare sostenibile. Quanto al recente decreto per mitigare gli impatti del caro energia, auspichiamo che la temporanea e parziale riduzione degli oneri di sistema per le imprese con potenza superiore a 16,5 kW sia estesa anche alle imprese sotto questa soglia".
E sui consumi, prosegue Sangalli: "La sfida resta quella della crescita: una crescita, quella per il 2025, quasi tutta da costruire, poichè l'eredità dello scorso anno è appena di un decimo di punto. Abbiamo, comunque, qualche buon presupposto: occupazione ai massimi storici e trainata dal terziario di mercato, reddito reale in crescita, inflazione che non desta particolari preoccupazioni. E l'attesa di un consolidamento del record storico del turismo italiano nel 2024 - quasi 46o milioni di notti trascorse nelle strutture ricettive italiane - visto che, già a gennaio 2025, si è registrato un incremento delle presenze di quasi il 4%. Presupposti per cui stimiamo, nel 2025, una crescita del prodotto dello 0,8% e dei consumi dello 0,9%. Ma il punto debole è stato, nel 2024, la spesa delle famiglie: la crescita reale dei redditi da lavoro dipendente e stata superiore ai quattro punti percentuali, mentre i consumi sono cresciuti dieci volte di meno: quattro decimi di punto, che diventano cinque tenendo conto anche dei consumi turistici. Così , in considerazione tanto del rallentamento della congiuntura , quanto dell'impatto del drenaggio fiscale sui redditi di medio livello e dell'avviata riduzione delle detrazioni, restiamo convinti dell'importanza dell'avanzamento del processo di attuazione della riforma fiscale e, in particolare, del conseguimento dell'obiettivo di riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, nonchè di quello dell'innalzamento del corrispondente scaglione di reddito da 5o mila a 6o mila euro".
14/03/25