Agenzia delle Entrate: assegnazione di azioni a “categorie omogenee” di dipendenti
L’Agenzia delle Entrate, con risposta n. 147 del 4 giugno 2025, fornisce chiarimenti in merito alla corretta applicazione del regime agevolativo in caso di assegnazione di azioni ai dipendenti.
In particolare, l’Agenzia chiarisce se un Piano di Azionariato, rivolto all’intera popolazione aziendale, ad eccezione dei dipendenti a tempo determinato e dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche, possa beneficiare del regime agevolativo previsto dall’articolo 51, comma 2, lett. g) del TUIR.
La disposizione richiamata prevede che, al fine dell’esclusione del valore delle azioni offerte ai dipendenti dal concorso alla formazione dei relativi redditi imponibili di lavoro dipendente, occorre verificare la sussistenza delle seguenti condizioni:
- le azioni devono essere offerte alla generalità dei dipendenti;
- le azioni devono avere valore complessivamente non superiore a euro 2.065,83;
- le azioni devono essere mantenute per un periodo di tre anni a far data dall’assegnazione.
L’Agenzia ha più volte precisato che il legislatore, a prescindere dall'utilizzo dell'espressione ''alla generalità dei dipendenti'' ovvero a ''categorie di dipendenti'', non riconosce l'applicazione delle disposizioni tassativamente elencate nel comma 2 ogni qual volta le somme o servizi ivi indicati siano rivolti ad personam, ovvero costituiscano dei vantaggi solo per alcuni e ben individuati lavoratori.
Tuttavia, l'esclusione dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche dai destinatari del Piano non è motivata da intenti discriminatori, ma risponde alla necessità di uniformarsi alle politiche di remunerazione adottate dalla Società.
Pertanto, l’esclusione dal piano di azionariato dei dirigenti apicali e dei direttori generali, non determina la decadenza dal beneficio fiscale, a condizione, tuttavia, che vengano rispettate anche le ulteriori condizioni previste dalla norma.
Quanto ai lavoratori a tempo determinato, dal punto di vista fiscale, non rientrano nel concetto di “generalità”, in quanto tale espressione si riferisce alla generalità dei lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
11/06/25