L'Informatore

ot tobre 2018 Formazione Formazione / Studi 212 In particolare, l’Italia presenta un quadro peggiore rispetto alla media Ue nel tasso di abbandono della scuola, nel grado di istruzione secondaria della popolazione e nella diffusione del diploma universitario presso i giovani. A questi problemi di natura strutturale si sommano, purtroppo, le semplificazioni dell’analisi del contesto econo- mico adatto all’innovazione e la rigidità nell’approccio alle politiche formative da progettare e realizzare per soddisfare i fabbisogni delle imprese e dei lavoratori. Il quadro si complica ulteriormente in relazione ai meccanismi di finanziamento della formazione continua, che sul fronte dei fondi interprofessionali diventano sempre più macchinosi e su quello dei fondi strutturali scontano gli effetti negativi dal processo di allargamento dell’Unione europea ai paesi dell’Est. Nello scenario a lungo termine, 2021-2027, lo sbilanciamento delle risorse verso Est si attenua in virtù di una maggiore attenzione alle difficoltà dei paesi dell’Europa del Sud, ma non è certo l’ampliamento delle risorse dei fondi strutturali la leva principale di sviluppo, quanto la capacità di cogliere le specifiche esigenze formative delle imprese e della forza lavoro e di progettare percorsi di apprendimento in perfetta sintonia con questi bisogni. Il monitoraggio della formazione continua in Italia Il XVIII Rapporto sulla formazione continua, curato nell’edizione 2017 da Anpal, Agenzia nazionale politiche atti- ve del lavoro, oltre a considerare l’entità della dotazione di risorse e le regole di funzionamento dei fondi per sostenere la formazione, ha analizzato le variabili sociali ed economiche che interagiscono con la qualità del capitale umano. In questa ricognizione puntuale del contesto economico e sociale e degli investimenti formativi è stato sempre assicurato il confronto della situazione italiana con quella dell’Unione europea e, in particolare, con la media di 28 paesi che ne facevano parte nel 2016, prima dell’uscita della Regno Unito con il referendum della Brexit.

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