Uno sguardo al quadro normativo
Dal punto di vista tecnico-giuridico, lo status di una
licenza Creative Commons dipende dalle legislazioni.
Ognuna delle sedi internazionali del progetto, tra cui
anche quella italiana, ha infatto proceduto alla localizza-
zione delle licenze, sia dal punto di vista linguistico, sia
dal punto di vista legislativo. In Italia si tratta a tutti gli
effetti di un contratto che quindi si inserisce nella legisla-
zione specifica relativa ai contratti. Si tratta, tenicamen-
te, di un “contratto atipico, sinallagmatico, standardizza-
to, a titolo (solitamente) gratuito, di tipo consensuale, di
durata, che ha ad oggetto una serie di obblighi di fare [...]
e i non fare [...], stipulato da un soggetto determinato
(
l’autore) e uno intedeterminato ma determinabile
(
l’utente)”. Come tale, la licenza Creative Commons pre-
senta alcune problematiche specifiche dei contratti, sia a
livello di legislazione internazionale, sia nazionale. Se
alcuni di questi problemi sono risolvibili facendo riferi-
mento a convenzioni e statuti, esistono alcune specifici-
tà della situazione italiana che vale la pena considerare
seppur brevemente. Uno di questi, e forse il più grande
ostacolo alla utilizzazione diffusa delle licenze Creative
Commons in Italia, è il rapporto che la maggior parte
degli artisti ha già in essere con la SIAE.
La SIAE è in Italia l’associazione che svolge attività di
intermediazione nella gestione collettiva dei diritti di uti-
lizzazione delle opere d’ingegno, attività che svolge in
un regime di monopolio legale (un monopolio, cioè, con-
sentito dalla legge). Iscrivendosi alla SIAE, l’artista cede
in gestione esclusiva una serie di importanti diritti sulle
proprie opere, aderendo allo statuto, che prevede una
serie di regole al rapporto tra SIAE e artista. La maggior
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